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Obesità, quale trattamento nutrizionale?

Il 7 aprile, presso l’Istituto di Cultura Meridionale di Napoli, si è svolto il Mediterranean Obesity Surgery Summit, progetto nato allo scopo “di creare un network di Chirurghi e specialisti nel campo dell’obesità che esercitano nei Paesi dell’area del Mediterraneo” (www.unina.it). Nonostante siano ormai noti i rischi correlati all’obesità, la prevalenza di questa sindrome registrata ai nostri giorni è, infatti, in continuo aumento, sia nelle popolazioni occidentali che nelle popolazioni in via di sviluppo. Tutto ciò trova giustificazione, oltre che nella componente genetica, negli attuali stili di vita, caratterizzati da una drastica riduzione dell’attività fisica (vita sedentaria), senza una significativa riduzione dell’introito calorico (larga disponibilità di cibo).

Fino a una ventina d’anni fa la terapia dell’obesità si limitava alla semplice prescrizione della dieta, che spesso consisteva in un modello prestampato, senza alcuna valutazione delle abitudini, dei comportamenti, delle preferenze e delle necessità della Persona. Si prescriveva un regime alimentare rigido, con precisi orari di somministrazione dei pasti e un apporto calorico talvolta molto inferiore rispetto a quello abituale. Con questo tipo di approccio il paziente non riusciva a seguire il trattamento in maniera costante e prolungata nel tempo. Al contrario, frequentemente si assisteva al riguadagno ponderale e/o perfino al raggiungimento di un peso corporeo più elevato rispetto a quello di partenza.

L’attuale approccio cognitivo-comportamentale, senz’altro più efficace al fine di ottenere una riduzione stabile del peso corporeo, stabilisce gli obiettivi da raggiungere, dopo avere considerato attentamente l’opportunità di intraprendere un percorso terapeutico di decremento ponderale.

Si trasferiscono al paziente le conoscenze nutrizionali necessarie, attivando strategie che abbiano lo scopo di analizzare e, se è il caso, modificare le scorrette abitudini (www.aidap.org).

Spesso, il paziente pensa che sia possibile ottenere un rapido decremento ponderale senza considerare l’elevata probabilità di recidive e le possibili conseguenze. È necessario, invece, ricercare obiettivi realistici, ben consapevoli che perdite di peso contenute, stabili e durature, sono in grado di produrre effetti salutari. È sufficiente, infatti, una stabile riduzione ponderale del 5-10%, rispetto al peso iniziale, per ottenere un significativo miglioramento dei parametri metabolici. La perdita stabile del 5-10% del peso può essere definita un successo terapeutico ed è importante che la velocità con cui avviene il decremento non superi il limite di 1 kg circa la settimana, oltre il quale si presume una significativa perdita di massa corporea magra. D’altra parte, l’obesità è una condizione cronica che si produce nell’arco di anni, che necessita di un trattamento duraturo, non certo risolvibile in poche settimane o in pochi mesi (www.salute.org.it).

Nel percorso terapeutico dell’obesità, inoltre, è necessario attenersi alle norme delle linee guida accettate dalla comunità scientifica. Diversamente, vi è il reale rischio di favorire o aggravare i disturbi del comportamento alimentare, generando talvolta ulteriore obesità. Di banalizzare il problema causando riduzione del livello di autostima del soggetto obeso, di ricondurre l’obesità ad un problema estetico. L’aspetto più impegnativo del trattamento dell’obesità, certamente, riguarda la strategia da adottare e da attuare al fine di favorire il mantenimento a lungo termine del peso perduto. Tale obiettivo sarà raggiunto più facilmente associando alla terapia diversi provvedimenti, come il contatto professionale continuo, il supporto sociale e l’attività fisica (www.sio-obesita.org).

Di fronte a queste evidenze, il solo trattamento dietetico risulta oggi superato e induce a privilegiare un lavoro di équipe, in cui si privilegi il costante contatto professionale. È necessario, pertanto, riferirsi ad un modello educativo in grado di fare acquisire la capacità di compiere scelte nutrizionali corrette, in maniera autonoma, nel lungo termine (www.andid.it).

Come procedere

Se senti di avere necessità di una Consulenza in ambito Individuale, piuttosto che di Coppia o Familiare, puoi fissare un appuntamento contattando i numeri 06 92599639 o 388 8242645, o puoi scrivere all’indirizzo e-mail info@massimocanu.it

In caso di impossibilità a poter raggiungere lo Studio, in Roma, potrai fare altrettanta richiesta per una prestazione On-Line, avvalendoti della piattaforma web appositamente realizzata. E’ intuitiva, rapida e sicura.

A conclusione di tale fase consulenziale, sia in Presenza che On-Line, sarà definito quanto emerso nel corso del lavoro e, eventualmente, saranno focalizzati gli obiettivi per l’avvio di una Psicoterapia, la quale potrà essere Individuale, di Coppia o Familiare.

Chiedere aiuto è un segno di forza e, soddisfare i tuoi bisogni psicologici, equivale a compiere il più importante atto d’amore che possa fare verso la tua persona, ancor prima che per coloro che condividono la loro vita con te.