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come spiegare la guerra ai bambini

Come spiegare la guerra ai bambini

La guerra fa paura a tutti, grandi e piccini, come affrontare questo argomento? 

Noi adulti, genitori, insegnanti, familiari, amici, abbiamo la responsabilità di proteggere i più piccoli e di rassicurarli, di contenere gli effetti negativi della guerra e di ciò che stanno vedendo e vivendo ogni giorno.  

Per i bambini più che mai può essere tutto molto pauroso, perché non sono in grado di interpretare ciò che vedono. Tuttavia, i bambini reagiscono anche in base ai comportamenti che vedono nei grandi che li circondano. Se li vedono terrorizzati, lo saranno anche loro, se li vedono preoccupati ma anche organizzati, anche loro si sentiranno rassicurati e meno impauriti. Inoltre, il modo in cui i genitori parlano degli avvenimenti è fondamentale per tranquillizzarli.
 

Accorgimenti che possono essere adottati

Ma quali possono essere allora dei comportamenti corretti da poter seguire?
Ecco alcuni accorgimenti da adottare:
 

  • evitare di esporre i bambini a contenuti audio o video che raccontano scene di violenza; 
  • creare situazioni di dialogo in modo che possano sentirsi liberi di parlare di ciò che magari hanno sentito o visto, rispondendo loro con calma e massima semplicità; 
  • aiutarli ad esprimere le loro emozioni facendo disegnare loro emozioni come la paura ed anche la speranza; 
  • non raccontare bugie o ignorare le richieste che i bambini propongo in merito alla guerra; 
  • non dare ai bambini troppe informazioni, troppi dettagli, altrimenti potremmo correre il rischio di trasmettere loro vissuti di angoscia o di rabbia; 
  • essere pazienti e calmi, predisposti all’ascolto; 
  • cercare di mantenere le abitudini quotidiane, oppure, se non fosse possibile, costruire insieme delle nuove routine. I bambini si sentono rassicurati dalla routine e amano avere delle abitudini chiare, soprattutto quando intorno sembra tutto fuori controllo. 
  • spiegare loro l’esistenza e la bellezza della pace e della solidarietà tra i popoli. 

 

Rapporto con i social media e con le notizie giornalistiche 

Da poco siamo riusciti a trovare un equilibrio ed una certa costanza nella gestione dell’esperienza portata dalla Pandemia da COVID-19. E nonostante questa emergenza non si sia ancora conclusa, ci ritroviamo catapultati nuovamente in qualcosa di improvviso ed imprevisto. Abbiamo tutti dubbi e tante domande a cui tentiamo ogni giorno di dare risposta, cercando di mantenerci aggiornati. 

Tuttavia, l’informazione ha bisogno di essere gestita per arginare e contenere il rischio che la costante ed assidua esposizione al dramma e alla paura porti con se dei disagi psicologici. 

L’informazione ci aiuta a diffondere ad esempio comportamenti di auto protezione, al contempo, se le notizie che giungono sono incerte e ripetutamente proposte, si crea distress.  

 

Che cosa possiamo fare per limitare l’effetto stress?  

Di seguito riportiamo alcuni consigli su come prenderci cura della famiglia e di noi in questo tempo di crisi social e collettiva. 

  • Monitoriamo e conteniamo l’esposizione ai media. Questo è particolarmente importante per i bambini, gli adolescenti, ma anche gli anziani, che probabilmente sono la fascia di popolazione esposta più a lungo ai quotidiani aggiornamenti e alle dirette speciali proposte dai canali televisivi. Aggiorniamoci al massimo un paio di volte al giorno, preferibilmente non il mattino o la sera, essendo i due momenti della giornata più delicati per le fasce di età sopra esposte. Proponiamo la sera programmi più leggeri, per mitigare l’angoscia che soprattutto gli anziani posso provare davanti alla guerra.
  • Se i bambini simulano e prendono esempio da noi adulti, dobbiamo essere “disciplinati” per primi noi, con controllo e regolarità, nell’accedere a social media o TV per aggiornamenti. Un esempio: disattiviamo le notifiche sulle app di notizie, in modo da non adottare un controllo compulsivo delle varie piattaforme e strumenti. 
  • Prendiamoci il tempo per parlare, soprattutto con i bambini e gli adolescenti. Tutti possiamo essere influenzati e “subire” le notizie che troviamo. Diventa allora importante favorire uno spazio di confronto tra adulti e minori, così da dare la possibilità alle preoccupazioni di essere palesate, condivise e, quindi, contenute.
  • Potrebbe essere difficile addormentarsi, o può capitare di svegliarsi durante la notte o molto presto al mattino. Si possono imparare semplici esercizi di rilassamento per sciogliere la tensione accumulata nel corpo. Un esercizio potrebbe essere elaborare e focalizzarsi sulla gratitudine, pensando a degli avvenimenti che ci hanno fatto sentire grati nel corso della giornata. La gratitudine, infatti, è un sentimento che aiuta a costruire la resilienza. Fermiamoci e sentiamo il benessere dato dalla gratitudine, coinvolgendo anche i più piccoli. 

La sofferenza, il carico di paura e tensione possono essere affrontate per tempo o elaborate attraverso un percorso supportato da psicologi professionisti. Questo permette di analizzare la propria sfera emotiva, costruire piani di maggiore consapevolezza per affrontare sfide, problematiche di vita o minacce sociali. 

Come procedere

Se senti di avere necessità di una Consulenza in ambito Individuale, piuttosto che di Coppia o Familiare, puoi fissare un appuntamento contattando i numeri 06 92599639 o 388 8242645, o puoi scrivere all’indirizzo e-mail info@massimocanu.it

In caso di impossibilità a poter raggiungere lo Studio, in Roma, potrai fare altrettanta richiesta per una prestazione On-Line, avvalendoti della piattaforma web appositamente realizzata. E’ intuitiva, rapida e sicura.

A conclusione di tale fase consulenziale, sia in Presenza che On-Line, sarà definito quanto emerso nel corso del lavoro e, eventualmente, saranno focalizzati gli obiettivi per l’avvio di una Psicoterapia, la quale potrà essere Individuale, di Coppia o Familiare.

Chiedere aiuto è un segno di forza e, soddisfare i tuoi bisogni psicologici, equivale a compiere il più importante atto d’amore che possa fare verso la tua persona, ancor prima che per coloro che condividono la loro vita con te.